Nota biografica
Giuseppe Dall’Arche è nato a Treviso il 22 novembre 1965.
Dopo aver conseguito la maturità al liceo artistico, prosegue gli studi all’Accademia di Belle Arti di Venezia dove, nel 1992, consegue il Diploma Accademico (equipollente, in Italia, al diploma di laurea universitario), con il massimo dei voti e lode, laureandosi in Scenografia.
Tra i suoi docenti nell’Accademia veneziana ha il professor Angelo Schwarz, docente di storia, critica e tecniche della fotografia, il professor Carlo Montanaro, insegnante di storia e tecniche del cinema e il professor Giovanni Soccol, titolare della scuola di Scenografia. È nelle aule dell’Accademia che Dall’Arche matura il suo approccio professionale alla fotografia come medium privilegiato nella rappresentazione e nella comunicazione visiva del territorio antropizzato e costruito.
Fotografo professionista dagli inizi degli anni Novanta, nel 1995 ha un felice incontro con l’architetto Gino Valle (all’epoca professore ordinario all’Istituto Universitario di Architettura di Venezia), il quale gli affida la documentazione fotografica di gran parte della sua opera: il Palazzo di Giustizia e il Nuovo Polo Universitario di Padova; il Teatro Comunale di Vicenza; la nuova sede della Deutsche Bank a Milano-Bicocca; la ristrutturazione della filiale della Banca Commerciale Italiana (oggi filiale di Intesa Sanpaolo Bank) a New York.
Nel contempo, privatamente, approfondisce lo studio del medium fotografia in un consuetudinario confronto con Angelo Schwarz il quale, da tempo, sta elaborando un’ipotesi di modello di scienze delle immagini.
Nell’anno accademico 2007/2008 viene incaricato, come professore a contratto, del Laboratorio di fotografia digitale, nell’ambito dei «Corsi speciali abilitanti» dell’Accademia Albertina delle Belle Arti di Torino.
Nel 2008 il suo fotolibro Molo K Marghera. L’altra Venezia (Terra Ferma Edizioni, 2007), che ha per oggetto – secondo i canoni dell’archeologia industriale – una ricognizione sul polo petrolchimico di Marghera, vince il premio Bastianelli Opera Prima, indetto a Roma dall’editore della rivista Fotografia Reflex. Nei confronti dell’opera di Dall’Arche, la giuria del premio ha riconosciuto nel suo lavoro «[…]un progetto di grande impegno, intrapreso e portato a termine con costanza stilistica e lucidità».
Nel 2012 apre Vision in Motion – Immagini per l’architettura, uno spazio nel quale propone oggetti per l’architettura degli interni: dalla fotografia alla pittura, dalla scultura all’installazione artistica.
Le sue fotografie e i suoi reportage fotografici, che hanno come oggetto l’architettura e l’urbanistica, sono stati pubblicati, tra le altre, nelle riviste Domus, Casabella, Lotus.
Dall’Arche ama talvolta ricordare una citazione letta in uno dei libri che aveva portato all’esame del corso di Storia, critica e tecniche della fotografia, all’Accademia di Belle Arti di Venezia: «È così difficile guardare. Abbiamo l’abitudine di pensare, riflettere sempre, più o meno bene, ma non si insegna alla gente a vedere. Io non so… è molto lungo, richiede molto tempo, imparare a guardare. Un guardare che pesi, infine che interroghi». La citazione, nel libro, è attribuita a Henri Cartier-Bresson.